venerdì 6 luglio 2012

Prosecco e pesticidi: vivere in un ambiente insalubre

Copio un post apparso nel quotidiano online Oggi Treviso

Lettera inviata all'Ass. Benedetto De Pizzol
(quello che si fa ritrarre sorridente come principale fautore del Regolamento di Polizia Rurale)
C.A. De Pizzol Benedetto
Egregio Assessore,
Come da istruzioni del Vicesindaco del Comune di Miane, La contatto in relazione alla riunione tenutasi qualche tempo fa a Miane sul tema del trattamento dei vigneti.
Sono cortesemente a richiedere una dettagliata relazione scritta di quanto esposto, ponendo in particolare rilievo come l’amministrazione locale intende tutelare la salute dei cittadini, sempre più esposti alle drammatiche conseguenze del trattamento indiscriminato dei vigneti con fitofarmaci autorizzati sulla carta ma che di fatto stanno mettendo in SERIO pericolo la salute umana.
I dati circa l’incidenza di tali prodotti su patologie oncologiche sono oggettivi e tutt’altro che confortanti.
Anche l’eternit era innocuo, ma il conto è stato pagato dalle vittime....
-Come può un’amministrazione Comunale, che si presume essere rappresentata da soggetti eruditi, insinuare che la pericolosità dei trattamenti sia attenuata o venga meno rispettando la simbolica distanza di poche decine di metri dal confine o dalle strade?
-E’ plausibile che la libertà di spostamento dei cittadini venga limitata durante il periodo dei trattamenti?
-E’ giustificabile che piste ciclabili o percorsi cicloturistici siano stati individuati dentro o in prossimità di vigneti che durante e dopo i trattamenti sono aree soggette a rischio di contaminazione?
-E cosa diciamo dell’eli-consorzio, che di anno in anno si vede prorogare l’autorizzazione di affiancarsi ai contadini nella DOCG?
-Come può il Comune esaltarsi dinanzi ai riconoscimenti per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi, e manifestarsi indifferente rispetto la gravità e pericolosità di atteggiamenti che minano la qualità dell’aria e delle risorse idriche?
Rammento che su questo argomento, professori ed oncologi di fama nazionale hanno reso noti dati, accessibili anche alla Signoria Vs., dinanzi ai quali non si può parlare di allarmismo, ma di incoscienza da parte delle autorità locali nel volersi ostinare ad un atteggiamento di sufficienza o, passatemi il termine, di ignoranza.
Invito codesta amministrazione, che a quanto pare opera in simbiosi con quella del Comune di Miane di dichiarare “nero su bianco” che l’incremento sul territorio delle neoplasie maligne, anche su pazienti giovanissimi o addirittura bambini, non è in alcun modo imputabile alle sostanze utilizzate per il trattamento dei vigneti nella DOCG.
Vi ricordo che il DIRITTO ALLA SALUTE è sancito dalla Costituzione e non solo!
L’occasione mi è gradita per inviarLe alcune immagini dello splendido scenario che da anni deve subire chi abita in prossimità di vigneti. Mentre i contadini applicano i loro veleni protetti con tute degne di tecnici aerospaziali, noi comuni mortali zappiamo l’orto biologico in canottiera e pantaloncini.
Dal momento che la fragranza degli odori che abbracciano i nostri orti, giardini e terrazzi durante l’azione degli atomizzatori agricoli, non è percepibile da banalissime immagini, invito sin d’ora Lei, il Sindaco Colmellere e tutti coloro che mi leggono in copia, ad una cena all’aperto (naturalmente in occasione di un trattamento ad oc) dove anche Voi potrete respirare a pieni polmoni il piacere di vivere la collina mentre i contadini la rendono l’inferno sulla terra.
Egregi Signori, è ormai INDISPENSABILE che vengano presi dei SERI e RISOLUTIVI provvedimenti! Tamponare in attesa degli eventi sta diventando pericoloso.
Grata per un sollecito riscontro, porgo distinti saluti.
P.S. Colgo l’occasione per riportarVi in calce il contenuto di un importante Comunicato Stampa:

“E’ sempre molto difficile ricevere dalle Istituzioni pubbliche, pagate con le tasse dei contribuenti, dati relativi all’uso dei pesticidi e agli effetti sanitari ad essi correlati.
Da qualche anno dobbiamo infatti fare sistematico ricorso al Difensore Civico regionale (DCR), per avere da parte della ULSS7 tre numeri relativi al codice E048 cioè all’esenzione del ticket per neoplasie maligne, tre numeri che si riferiscono ai tumori maligni in atto, alle cancellazioni e ai nuovi tumori. In altre ULSS vicine, ad esempio nella ULSS8, questi dati vengono forniti senza difficoltà e possono essere confrontati con i dati degli anni precedenti (vedi allegato con trend decennale di incidenza sempre in crescita). Noi inoltre vorremmo conoscere per la nostra ULSS anche i dati suddivisi per classi di età e per professione e queste informazioni sono certamente disponibili ma la richiesta diventerebbe ancora più difficile. Vorremmo inoltre dalle ULSS che nascessero anche delle proposte per invertire questi decennali trend in crescita delle incidenze tumorali.
La necessità di un sistematico ricorso al DCR si verifica anche quando dobbiamo richiedere alla ULSS7 i documenti di autorizzazione per l’utilizzo dell’elicottero per i trattamenti sui vigneti nella DOCG prosecco e i relativi rapporti di controllo effettuati dalle istituzioni sui trattamenti aerei.
E pensare che la ULSS7 è certificata ISO 9000 (Sistema di gestione per la qualità), ed entro la sua missione si recita: “Fornitore di conoscenze e informazioni utili nei vari contesti applicativi e decisionali in linea con le frontiere di conoscenza internazionali…”.
Siamo costretti a ricorrere sistematicamente al DCR, anche quando chiediamo all’ARPAV (Agenzia Regionale per la PREVENZIONE e protezione Ambientale del Veneto) dati annuali sulle vendite dei pesticidi nella Provincia di Treviso e altre province del Veneto. Questi dati sono gestiti da un progetto informatico dedicato FAS (Fitofarmaci, ambiente e Salute) dell’ARPAV, un progetto che ha già una decina d’anni e dispone di un’organizzazione collaudata e di una rilevante banca dati, a cui riusciamo ad accedere per ottenere qualche dato del 2010, solo grazie all’intervento del DCR, e in questo caso con un ritardo di più di un anno.
Tutto questo rende assai difficile l’impegno delle Associazioni che lavorano seriamente sul territorio ed hanno bisogno di avere informazioni per proporre azioni di Prevenzione primaria. Nella DOCG prosecco le incidenze tumorali stanno crescendo da anni, nell’indifferenza pressoché totale delle stesse istituzioni. L’investimento in prevenzione primaria rende dieci volte la spesa sostenuta e in questa prevenzione si dovrebbe investire almeno il 5% del bilancio sanitario, mentre a consuntivo gli investimenti sono sempre irrisori. E’ anche per la disattenzione alla prevenzione primaria che la spesa sanitaria regionale ha oramai raggiunto l’83% del bilancio regionale ed è in continua crescita.
Anche nella nostra zona di monocoltura della vite DOCG prosecco si deve oramai seriamente pensare alla viticoltura biologica, per eliminare i pesticidi tossico-nocivi e salvare insieme alla salute dei cittadini anche il bilanci della sanità e perché no, il mercato del prosecco.”

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.