domenica 22 luglio 2012

Italia: il paradiso dei petrolieri


Attività criminali di cui nessuno parla. Destra e sinistra  uniti appassionatamente contro la sovranità popolare delle regioni.

Concessioni di estrazione al 7 % di royalties contro l’80% di Norvegia e Libia, permettono una pacchia per i petrolieri d’assalto in Italia. Siamo in un paese di bengodi in  cui mancano controlli da parte dello Stato e dove nessuno paga mai i danni ambientali. Perforare ed estrarre in un mare chiuso significa mettere a rischio l’intero Mediterraneo, la nostra nazione. La possibilità di perforare a 5 miglia dalla costa rende l’ eventualità di un disatro ambientale  una terribile minaccia incombente.  Tutto ciò anche a seguito della depenalizzazione dovuta ad una legge oscena del governo Berlusconi.
Gli Usa hanno il petrolio che affiora in Texas ma lo conservano come scorta strategica. L’Italia dei Berlusconi e dei Bersani vuole invece la privatizzazione di ogni nostro bene in nome del libero mercato. Con buona pace di ogni anelito di sovranità nazionale.E il WTO se la ride.
Quasi tutta l’Italia è interessata alle trivelle e tuttavia ci chiediamo che valore abbia distruggere l’ambiente naturale, inquinare le nostre campagne e città per prelevare un olio quasi bituminoso a livello bassissimo di purezza, usando solventi e ritrovandoci immense quantità di micidiali fanghi di estrazione da smaltire.
E’ l’inizio di una tragica serie di disastri ambientali o sapremo opporci? Dipende da noi, dobbiamo impegnarci tutti a divulgare queste notizie, specialmente ai politici se vogliamo dare un fiuturo ai nostri figli.
Lino Bottaro

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