lunedì 18 giugno 2012

Le buone intenzioni del consorzio di tutela del Prosecco DOCG

Articolo pubblicato sul quotidiano "Il Gazzettino",  17/06/2012
Basta fitofarmaci: è più conveniente
PIEVE DI SOLIGO - Azzerare l'impiego di fitofarmaci tra i vigneti della pedemontana non è solo possibile, ma è anche conveniente. A dirlo è lo stesso Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore, che proprio in questi giorni ha fatto un bilancio delle attività svolte dagli agricoltori seguendo le regole inserite all'interno del protocollo viticolo. E il risultato della sperimentazione è stato sorprendente. «Il protocollo è stato promosso a pieni voti - fa il punto il Consorzio - grazie ad esso nell'area Docg si sono compiuti ad oggi il 20 per cento dei trattamenti fitosanitari in meno rispetto agli anni scorsi, e con prodotti meno tossici». In tutto ciò, cosa assolutamente non secondaria, la produzione non ha subito alcun rallentamento. «Il tempo variabile che ha caratterizzato questa primavera certo desta qualche preoccupazione, così come gli eventi atmosferici straordinari dei giorni scorsi - continua - ma nonostante le ripetute piogge, le viti sono in perfetta salute» Insomma, avanti tutta con il protocollo viticolo, voluto dallo stesso Consorzio per ridurre sempre di più i fitofarmaci in vigneto e sostituire i prodotti più tossici con quelli in fascia verde, cioè con quelli a minore impatto ambientale. «Con questo desideriamo anzitutto proteggere il delicato ecosistema delle colline del Prosecco superiore - spiega Innocente Nardi, presidente del Consorzio di tutela - e vogliamo inoltre rispondere alla richiesta di sicurezza dei cittadini: in questo senso tutto il territorio si sta muovendo in modo coordinato, come dimostra l'iniziativa dell'Usl di Pieve di Soligo (lo screening su 500 abitanti) che consiste nella prima concreta indagine per verificare i possibili effetti sull'organismo umano derivanti dal Mancozeb, prodotto ancora molto utilizzato ma bandito dal nostro protocollo viticolo per la sua tossicità». Il lavoro non manca, quindi. Anche se i viticoltori pronti a seguire le regole del Consorzio crescono in continuazione e oggi, dopo il 2011 di prova, sono già diverse centinaia. Entro fine luglio, per di più, la Regione dovrebbe far partire due nuove sperimentazioni: la prima prevede lo studio di difesa della vite dalle malattie con metodi in grado di ridurre ulteriormente l'impatto ambientale, mentre la seconda riguarda una ricerca su metodi alternativi di distribuzione dei prodotti fitosanitari, con particolare attenzione alle aree più impervie di alta collina, per evitare la dispersione delle sostanze nell'ambiente, permettendo al tempo stesso di limitarne l'utilizzo al minimo indispensabile. «Il Consorzio di tutela - concludono da Conegliano e Valdobbiadene - sarà il capofila di un lavoro che vedrà la collaborazione di tutti gli enti del territorio: dagli istituti di ricerca universitari al Cra, da Veneto agricoltura ai 15 Comuni dell'area pedemontana, sino alle associazioni di categoria e alla Camera di Commercio». Mauro Favaro


Alcuni commenti da parte del WWF Altamarca
Parole rassicuranti da parte del presidente del Consorzio di tutela DOCG prosecco
Però mi domando:
-          Su quali basi si fondano le sue affermazioni ? (20 % in meno di trattamenti con prodotti meno tossici)
-          E’ possibile avere accesso ai dati che confermano le sue affermazioni ?
-          Oppure sono solo sue impressioni, non confermate da numeri verificabili come quando, lo scorso anno, il suo direttore dichiarava che i controlli dei residui di pesticidi sul vino avevano confermato che era tutto in regola ?
-          E quando afferma di proteggere il “delicato ecosistema delle colline”, come la mettiamo con l’irrorazione di pesticidi con l’elicottero ?
In quanto al fantomatico screening promosso dalla ULSS7:
-          E’ possibile saperne di più ? Dobbiamo vivere all’oscuro di tutto ? Oppure c’è qualcosa che si vuole tenere nascosto per paura di essere messi alla berlina sul metodo?
-          Ma la ULSS7 a chi risponde ? Ai cittadini o a qualche potentato politico ?
-          Perché si ricercano sulle urine dei cittadini le tracce del “mancozeb” se è stato “bandito dal protocollo per la sua tossicità” ?
-          E inoltre, si può sapere quando verranno eseguite le analisi delle urine poiché le tracce del metabolita ETU del pesticida “mancozeb” devono essere rilevate entro poche ore dalla contaminazione ?
-          E se si faranno nelle prossime settimane, l’ULSS7 è a conoscenza che, a partire da fine giugno primi di luglio,  per i trattamenti sui vigneti contro la peronospora della vite verranno utilizzati solo prodotti rameici e zoldo, e non più il “mancozeb” ?
-          E in questo periodo inizieranno invece abbondanti irrorazioni con insetticidi pericolosi come il “clorpirifos”, molecola della famiglia dei famigerati “organo fosforici” il cui progenitore è il “gas nervino” inventato dai nazisti ?
-          E insetticidi della classe dei “neonicotinoidi” come il “thiametoxan” che si sono dimostrati letali per le api e gli altri insetti pronubi ?

Forse c’è qualcosa che non va nel trasmettere messaggi più o meno rassicuranti alla popolazione residente. Credo che sia necessaria più serietà e capacità di dimostrare in modo incontrovertibile quanto si afferma. Soprattutto coerenza nelle dichiarazioni pubbliche perché fino a ieri sembrava che la popolazione non avesse nulla da temere dal milione di chilogrammi di pesticidi che vengono sparsi nel territorio della ULSS7.


Alcune informazioni utili nel libretto redatto dall'Associazione WWF Altamarca
Frontespizio del libretto sui pestici realizzato da WWF Altamarca


Di seguito alcune informazioni tratte dal sito http://www.vinix.com/myDocDetail.php?ID=4990&lang=ita :

[...] Fra i principi attivi più diffusi, dopo lo zolfo (il più usato) c’è il “Mancozeb”, utilizzato per combattere la peronospora della vite. Nell’Usl 7 ne furono vendute circa 120 tonnellate, nell’Usl 8 circa 29 e nell’Usl 9 184.

Il Mancozeb, va detto, è stato messo al bando dal Parlamento europeo assieme ad altri ventuno pesticidi, perché ritenuto pericoloso per l’uomo in quanto cancerogeno che determina alterazioni dei processi riproduttivi e dello sviluppo pre e post-natale (disfunzioni della tiroide, infertilità maschile per alterazioni degli spermatozoi, abortività precoce, patologie metaboliche quali l’osteoporosi postmenopausale, etc.).

E non solo: dai dati raccolti è emerso che nella provincia di Treviso siano state impiegate 55 tonnellate di "Glyphosate", il famigerato Roundup della Monsanto per intenderci, e 8 di "Glufosinate ammonium".

Anche quest’ultimo è un prodotto bandito dalla Comunità Europea perché classificato come cancerogeno ... ma tant'è, come si dice "chissenefrega" in veneto?

Fra gli insetticidi (a parte l’olio minerale) il più usato è un altro principio attivo  contestato: il “chlorphirifos”. Circa 3 tonnellate di questo prodotto sono state impiegate nell’Usl 7, più di mezza tonnellata nell’Usl 8 e quasi 7 tonnellate nella Usl 9. Di che stare allegri insomma.

Numeri, questi, che evidenziano un ricorso massiccio alla chimica e naturalmente alla sperimentazione animale in quanto tutti questi prodotti vengono testati sugli animali, col risultato di mettere in commercio dei prodotti che solo dopo anni si rivelano nocivi per l'uomo ... ma intanto chi doveva guadagnarci ci ha guadagnato. In barba a tutti gli altri, produttori e consumatori.
[...]


Co.Di.TV: attenzione, nuoce gravemente alla salute!
Co.Di.TV si occupa di monitoraggio ambientale e quindi studia le migliori misure per il trattamento fitosanitario, in relazione alla situazione del territorio.
Peccato che le loro proposte sul trattamento fitosanitario, proponendo i prodotti migliori dal punto di vista dell'efficacia e tossicità, si basino sulle proposte dei produttori di fitofarmaci (Basf, Syngenta, ...) e non su dati scientifici indipendenti, cosi si configura un chiaro conflitto d'interesse in cui l'industria agrosanitaria decide come trattare le nostre colture.
Questo è quanto è emerso dalla relazione di Fiorello Terzariol, martedi 19 presso la Sala Consiliare del Comune di Pederobba: nelle loro riunioni per decidere cosa scrivere nel bollettino inviato a migliaia di viticoltori, le proposte vengono affidate ai rappresentanti delle industrie che producono i fitofarmaci!
E' chiaro che in questa situazione un organismo come il Co.Di.TV non sia intellettualmente indipendente per avanzare proposte che, magari, vadano nell'ottica di una riduzione dell'inquinamento, perché contrasterebbero gli interessi economici dell'industria del fitofarmaco.
Complimenti Terzariol per essere stato cosi esplicito nel dire come stanno le cose da voi, considera perà che dovreste DIFENDERE il territorio, e questa è un'altra cosa.

Due parole riguado la giornata dimostrativa dal titolo "La difesa del vigneto e l'impatto ambientale" : nella foto mostrata si vedeva l'irroratrice a tunnel, per ridurre la deriva dei prodotti fitosanitari, applicata alla coltivazione della vite in pianura.
Coltivare il prosecco in pianura significa almeno duplicare la quantità di fitofarmaci impiegati rispetto all'analoga coltivazione in collina, con gravi ripercussioni sull'inquinamento.
Inoltre, nella foto di presentazione dell'evento si vede un vigneto in pianura com i filari di vite trattati con disseccante: complimenti! E' proprio questa l'agricoltura che sogniamo per noi e per i nostri figli!



1 commento:

  1. Mancozeb: non è tossico nè nocivo!
    ma è cancerogeno e interferente endocrino!

    Non crediamo che solo i prodotti marcati come tossico, molto tossico e nocivo siano dannosi per l'ambiente!
    Un esempio è proprio il mancozeb, di cui ne vengono utilizzati più di 100 tonnellate l'anno solo nel Quartier del Piave.
    Mancozeb: ci sono studi scientifici (vedi Istituto Ramazzini) che attestano gli effetti cancerogeni del prodotto, nonché altri studi che dimostrano come alteri il comportamento ormonale delle persone.

    Eppure, solitamente il mancozeb rientra nella classe Xi (irritante).
    Non si deve pensare che ciò che non da effetti acuti ora non sia dannoso in futuro... i tumori richiedono anche 20-30 anni per manifestarsi in modo evidente!
    E con tutte le pubblicazioni che ci sono in merito, è vergognoso che in Italia non sia stato ancora bandito!

    Nel territorio del Prosecco DOCG i Comuni hanno stilato un regolamento di polizia rurale praticamente inutile, in cui non si tengono presente i fattori di rischio, non sono stabilite le sanzioni e gli organi di controllo. Inoltre si stabilisce che i prodotti rientranti nella classe di rischio Xi (irritanti) non creino grossi problemi... si possono irrorare anche le vigne a 1 metro dal confine di asili e scuole, tanto non fanno mica male?!?!?

    Si parla di spending review.... ma non si pensa a vietare l'uso dei prodotti chimici inquinanti che fanno spendere miliardi di euro all'anno in chemioterapici che, diciamolo, spesso non risolvono il problema.

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