domenica 16 dicembre 2012

Diossina: il più potente teratogeno che si conosca

Si riporta il link alla pubblicazione il caso Seveso - di Benito Leoci, Giorgio Nebbia e Luigi Notarnicola la quale racconta una serie di sventure accadute nell'industria chimica per la produzione di erbividi e battericidi che utilizzano molecole organoclorurate che, durante la produzione o dopo l'utilizzo, possono produrre diossina, indicando anche le date in cui si sono osservati gli effetti negativi sull'uomo e sugli animali, e la negligenza di organismi di controllo dal proibire o ritirare dal mercato tali prodotti.

Il TCDD (diossina) è un prodotto pericoloso anche perché è il più potente agente teratogeno che si conosca.

Di seguito una pubblicazione del WWF Altamarca, disponibile anche in formato PDF, circa gli effetti del PANEVIN, il falò che tradizionalmente si effettua nella Marca Trevigiana il 5 gennaio, e la relazione dell'ARPAV riguardo l'andamento delle polveri sottili PM10 in concomitanza con i Panevin 2013, disponibile all'URL http://www.arpa.veneto.it/arpavinforma/comunicati-stampa/archivio/comunicati-2013/i-picchi-di-inquinamento-del-5-7-gennaio-2013.-analisi-meteorologiche-e-dell2019aria .


Il PANEVIN di oggi è realmente un momento celebrativo di antiche tradizioni?
Anticamente si traevano auspici sui futuri raccolti, guardando dove si dirigeva il fumo dei falò.
Era una festosa adunanza di grandi e specialmente di piccoli, incuriositi dal fuoco, dalla strega che veniva bruciata, dal poter mangiare la "pinza" ed assaggiare un sorso di vino.
Venivano bruciate le potature delle viti, non troppe e soprattutto secche e non inquinate, perché venivano utilizzate anche, e soprattutto, per altri usi domestici.
Ricordiamo che queste potature avevano, come residuo chimico, solfato di rame e polvere di zolfo..
Al giorno d'oggi, la situazione nei vigneti è cambiata, specialmente da quando si spargono tonnellate di chimica tossico-nociva moderna, sulle viti e sul terreno. I falò fatti con questi residui agricoli, sono stati paragonati allo smaltimenti illegale dei rifiuti, dal D.Lgs. 152/2006 e dagli "Indirizzi per la gestione degli scarti vegetali", emesso dal Direttore Generale Provincia di Treviso, Dr. Carlo Rapicavoli.
Occorre ricordare, che le potature delle viti vengono generosamente bruciate da diversi agricoltori del QdP, anche senza ricorrere ai PANEVIN.
Il fatto che queste leggi non vengano fatte rispettare dai Comuni del QdP, non giustifica il proliferare dei fuochi illegali organizzati in tutto il QdP per bruciare le potature delle viti.
Nel manifesto celebrativo, in allegato
1. non viene dato risalto al fatto che "bruciare all'aperto è illegale"
2. nel punto 7) della locandina, sono descritti i prodotti da non usare nei falò, ma non era più corretto imporre solo i prodotti usabili?,
3. Non bisognava a nostro parere, indicare di “limitare l'uso delle potature delle viti”, ma vietarle assolutamente. Esse sono impregnate di principi attivi che danno luogo a pericolosi inquinanti tra i quali la diossina.
4. la produzione di diossine e polveri sottili PM10, generata dai falò, non viene citata, anche in presenza di monitoraggi ARPAV che ne confermano l’abbondante presenza, degli anni precedenti

5. il fatto che i PANEVIN contribuiscano all'impennata dell'inquinamento ambientale nei giorni successivi all’evento, non viene neanche preso in considerazione, anzi i bambini, gli esseri più fragili, sono invitati da sindaci, pro loco e parroci a respirare il cocktail di sostanze velenose che si sprigiona dai falò
A nostro avviso è estremamente grave, che pur in presenza di specifici divieti indicati dalle leggi della comunità europea e dai regolamenti regionali e provinciali in vigore, il regolamento di polizia rurale, così esaltato e pubblicizzato dagli stessi sindaci, non faccia neppure cenno allo smaltimento
delle potature tossico nocive.
Addirittura i sindaci infrangendo gli stessi dettati della legge, concedono autorizzazioni illegali allo smaltimento delle potature tossico nocive, nei PANEVIN.
Gli SPONSOR
Tutti gli enti pubblici e le ONLUS citate nella locandina come collaboratori, hanno presente quanto riportato in precedenza, nella ricaduta sulla salute pubblica?
Apprezziamo vivamente il loro impegno sociale, ma siamo veramente dispiaciuti nel constatare che sigle come HELP FOR CHILDREN, AIL (associazione italiana contro le leucemie), AIDO e AVIS, che curano le malattie, prestano la loro "COLLABORAZIONE" a cerimonie che tendono a generare nuovi malati nel futuro.
Dovrebbero essere le prime ad opporsi a questo incremento dei rischi di  malattia.
Le raccolte di fondi sono le prime a dover sottostare a rigorosi principi etico-morali e non dovrebbero porre le associazioni promotrici in contraddizione con la loro missione istituzionale, cioè la tutela della salute dei cittadini.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.