Giuseppe Altieri, Agroecologo
Carissimi, 
ogni
 anno si rinnova il mio appello contro il dissesto idrogeologico, dovuto
 principalmente alla distruzione dell'Humus dei terreni che così non 
trattengono più l'acqua per migliaia e migliaia di ettari, provocando 
delle "Bombe Idriche".
Ciò
 a causa di Pesticidi, Disseccanti e Diserbanti, Concimi chimici, ecc. 
il cui uso ogni anno continua a incrementare, nonostante le politiche 
agroambientali regionali dovrebbero prevedere la riconversione biologica
 delle coltivazioni e il ripristino di siepi e alberature lungo i fossi 
di scolo. 
Invece,
 le regioni sovvenzionano l'uso dei mezzi chimici, chiamandola 
Agricoltura Integrata, o "conservativa" (a base di disseccanti che 
distruggono l'humus), falsificando i disciplinari di Produzione 
Integrata che prevedono molti più Pesticidi e disseccanti del normale 
uso agricolo convenzionale.
Gli
 stessi signori che chiedono politiche di prevenzione contro le 
alluvioni siedono nei tavoli di concertazione e sorveglianza sui 
PSR regionali , ricchissime finanziarie agricole che hanno a 
disposizione oltre 5 miliardi all'anno per la riconversione biologica 
dei terreni e per l'incremento dell'humus...
Questi
 signori delle associazioni ecologiste, dei consumatori, e soprattutto 
dei sindacati agricoli, questi ultimi in conflitto di interessi 
drammatico a danno della salute umana e dell'ambiente, in quanto spesso 
partecipi dei consorzi agrari che vendono disseccanti e pesticidi, nulla
 fanno per costringere le regioni ad utilizzare in maniera conforme le 
enormi risorse agroambientali disponibili, distratte da circa 20 anni, 
in una mega-truffa comunitaria chiamata Agicoltura (dis)Integrata, più 
volte censurata dalla Corte dei Conti UE, basata su presunte riduzioni 
di uso della chimica, non controllabili ne verificabili (Rel.3/2005 
Corte dei Conti UE).
Vi
 allego mio articolo di denuncia, pubblicato nel giornale della E 45 con
 un commento introduttivo di mia figlia preoccupata per il suo (e 
nostro) futuro.
Attualmente
 abbiamo dei ricorsi ai TAR (Toscana, Umbria, Marche e al Consiglio di 
Stato, con esposto alla Corte dei Conti del 2001, al fine di fermare le 
distrazioni di risorse agroambientali e riconvertire l'agricoltura al 
Biologico.
Purtroppo
 gli effetti delle alluvioni peggiorano la situazione anno dopo anno in 
quanto i terreni agricoli perdono lo strato fertile superficiale.
Dobbiamo
 intervenire prima che sia troppo tardi, le risorse ci sono in 
abbondanza, bastano a riconvertire tutti i terreni agricoli italiani in 
biologico, assicurando la copertura dei mancati ricavi, maggiori costi, 
più un 20% per la transazione burocratica al Biologico, più un 30% se si
 attivano azioni collettive di riconversione d'area, con immensi 
benefici sul territorio. Ovvero l'agricoltura biologica deve convenire 
per legge (regolamento comunitario) per tutti gli agricoltori, con 
azione obbligatoria e prioritaria nei PSR.
...ottimizzando la spesa dello stato: dall’emergenza alla prevenzione...
Ma
 sino ad oggi la miopia dei sindacati agricoli e delle regioni e i 
conflitti di interesse dei sindacati agricoli non han fatto altro che 
accelerare il disastro idrogeologico e sanitario dell'agricoltura 
italiana con drammatiche ripercussioni sulla salute (l'Italia ha il 
record Mondiale dei tumori dell'Infaniza ed ha perso 10 anni di vita 
sana media dal 2004 ad oggi, fonte OMS - Eurostat)... 
Pesticidi
 e diserbanti presenti negli alimenti e nelle acque e contaminanti dei 
terreni agricoli con esposizioni professionali elevate da parte degli 
agricoltori, sono le principali concause aggravanti di Patologie 
degenerative, scientificamente  e legalmente riconosciuti (Es. Parkinson
 per gli agricoltori in Francia)
Se qualcuno vuol partecipare alle vertenze in corso sulle politiche agroambientali ci contatti pure
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
Docente Ordinario di Fitopatologia, Entomologia, Agricoltura Biologica, Agroecologia - Ist. Agrario Tod
Studio AGERNOVA - Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
ACCADEMIA MEDITERRANEA PER L'AGROECOLOGIA E LA VITA (AMA la Vita)
Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana (PG)
tel 075-8947433, Cell 347-4259872
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Le vere cause delle alluvioni di Giuseppe Altieri (aggiornamento novembre 2012)
 Questi disastri sono causati soprattutto dall'uomo, che disbosca e 
coltiva usando tanti prodotti chimici che impoveriscono il terreno e lo 
rendono più debole. Dovremmo, anzi Dobbiamo  sfruttare la natura in modo più responsabile, altrimenti finiremo per fare del male alla terra e anche a noi. 
Nina Altieri
Scuola Media "A. Ciuffelli " - Massa Martana (PG)
Distruzione
 dell'Humus dei terreni, che trattiene l'acqua, a causa di disseccanti, 
diserbanti e Pesticidi chimici agricoli, abbandono dei terreni e 
distruzione di siepi... per migliaia e migliaia di ha ...che 
confluiscono in ogni fiume... 
E, se non ci muoviamo in tempo, l'anno prossimo arriveranno anche gli OGM... resistenti ai disseccanti.
Riportiamo
 agli agricoltori italiani la responsabilità della nostra salute e 
dell'Ambiente. Vietando l'uso della chimica in agricoltura !
Ho
 letto commenti sull'alluvione in Liguria, così come ho ascoltato 
infiniti commenti alle televisioni, ma nessuno dice la cosa più 
importante, ovvero che, se non mettiamo a posto l'agricoltura, 
liberandola dalla chimica che distrugge l'Humus e dalle speculazioni 
commerciali che provocano abbandono delle terre, le alluvioni saranno 
sempre più pericolose... per la mancanza di trattenimento delle acque "a
 monte", ovvero nei terreni agricoli.
Abbiamo
 oltre 25 miliardi di € di fondi comunitari di Sviluppo Rurale in Italia
 per il periodo 2007-2013 (ne sono stati spesi ad oggi meno della metà ,
 ndr... e rischiamo di perderli anche per il prossimo periodo 2014-2020,
 se non li utilizziamo a dovere), oltre ad almeno altrettanti fondi di 
cosiddetti Premi PAC di Sostegno al reddito degli agricoltori (con cui 
si continua a sostenere agricoltura chimica, ed allevamenti senza terra,
 industriali, produttori di liquami inquinanti ...invece di fertile 
letame, che aumenta l'humus nei terreni trattenendo enormi quantità di 
acqua... ndr).
Fondi
 destinati al cosiddetto "Sviluppo rurale" ovvero per la riconversione 
(obbligatoria e prioritaria per Regolamenti europei) verso la 
coltivazione Biologica, rimettendo in tal modo a posto i nostri campi 
oggi martoriati dalla chimica (disseccanti arancio che distruggono i 
microrganismi, irrorati prima della semina e sotto le vigne, i frutteti e
 gli oliveti, pesticidi in altissime quantità con molti residui nei 
cibi, ecc).  
Chimica  che distrugge l'humus e la vegetazione che protegge la terra ...la
 quale, pertanto, non trattiene più l'acqua e si sfalda... provocando 
disastri le cui cause sono principalmente dovute alla diminuzione di 
sostanza organica stabile dei terreni, la vera e propria "spugna" che 
assorbe acqua fino a 10 volte il suo peso. E quando decine di migliaia 
di ettari di terreno trattengono meno della metà dell'acqua che 
trattenevano 40 anni fa... l'erosione, le alluvioni e i disastri sono la
 conseguenza inevitabile
Concausa
  aggravante è anche l'abbandono dei terreni e la mancanza di coperture 
autunno-invernali, oltre alla distruzione delle siepi, iniziata negli 
anni 60' per una sfrenata meccanizzazione. Piante idrofile come Salici, 
Platani e Pioppi, che evaporano milgiaia di litri d'acqua al giorno 
lungo i fossi, i canali dei campi e in ultimo i fiumi... che ricordo a 
tutti, raccolgono le acque di migliaia e migiaia di ha di terreni 
agricoli e boschivi... Terreni che oggi vengono a saturarsi troppo 
facilmente, rilasciando a un certo punto l'acqua tutta insieme, così 
creando delle vere a proprie "bombe idriche", che cadono a valle 
portandosi via tutto ciò che incontrano...
Erodendo nel contempo i terreni che si sfaldano in fango, con incremento progressivo del problema della drammatica riduzione del "trattenimento d'acqua a monte"...
E
 siccome il fenomeno è di carattere esponenziale nel futuro dobbiamo 
aspettarci di peggio se non interveniamo a dovere... Gli agricoltori 
rischiano di perdere definitivamente la fertilità dei terreni e lo 
stesso strato di terra coltivabile che frana drammaticamente a valle.
Ciò e misurabile con attrezzature semplici messe lungo i fossi di scolo dei campi...
 Oggi
 vi sono fondi europei di sviluppo rurale immensi (in Europa oltre 200 
miliardi di € investiti), per rimettere le siepi, pagare tutti i mancati
 redditi, i maggiori costi, più un 20% per chi coltiva in biologico, per
  inserire le coltivazioni di copertura autunno-invernali intercalari 
tra le colture da raccogliere, per incrementare la biodiversità, 
proteggere le aree di interesse naturalistico (Natura 2000)... e 
sostenere tutte quelle pratiche agroambientali atte a prevenire le 
catastrofi e migliorare la fissazione del carbonio del terreno 
incrementando l'Humus (e risolvendo nel contempo l'effetto serra, 
ndr)... fondi utilizzabili e sufficienti per milioni di ha.
In tal modo ..."preservando la fertilità dei terreni per le generazioni future"...
 (Art. 44 della Costituzione Italiana, che tutela inoltre i diritti 
inviolabili alla salute e all'ambiente salubra, Art. 32, e Art. 9, 
regolando l'attività economica affinche tali diritti non vengano 
violati, Art. 41)
 Ma
 queste immense somme europee vengono utilizzate in modo distorto, per 
la miopia dei sindacati agricoli irresponsabili (Coldiretti, Unione 
Agricoltori, CIA) che sono molto spesso parti attive nelle proprietà dei
 consorzi agrari che vendono pesticidi ...mentre concertano le politiche
 agroambientali degli assessorati all'agricoltura... in palese conflitto
 di interessi... visto che tali politiche dovrebbero finanziare la 
sostituzione dei pesticidi e concimi chimici...
Enormi
 risorse finiscono nelle tasche di chi abbandona i terreni senza 
coltivarli (Set-aside ventennali... es. in Basilicata) e, molto peggio, 
di chi compra pesticidi, chiamandola "agricoltura Integrata", 
falsificandone le norme, secondo disciplinari che oggi prevedono usi di 
pesticidi molto superiori al normale impiego in agricoltura 
convenzionale. Ad es. le autorizzazioni a disseccare i terreni prima di 
seminare con prodotti tossicissimi, a disseccare le file dei vigneti, 
oliveti, frutteti, consentendo oltre 30 trattamenti chimici sui frutteti
 e oltre 20 sui vigneti... Per chi intendesse approfondire la questione 
consiglio di scaricare i disciplinari regionali di agricoltura 
(dis)integrata delle regioni italiane da internet, Disciplinari
 per il cui rispetto vengono erogati i fondi agroambientali europei... 
ovvero per continuare a  Comprare Pesticidi disseccanti e concimi 
chimici che distruggono l'humus !!! 
Andate
 a vedere in tutta Italia, per esempio, i vigneti con l'erba disseccata 
invece che tagliata, le zone del Gavi in Piemonte (da cui l'Acqua scende
 in Liguria, ndr) o a Conegliano Veneto (tanto per ricordare un'altra 
alluvione terribile) e guardate i terreni a milioni di ha che diventano 
"arancioni"... disseccati da contoterzisti ed agricoltori che corrono, 
spesso indebitati con le Banche, senza preoccuparsi del futuro... e non 
hanno tempo di lavorare la terra come si deve... il tutto per 
risparmiare qualche €/ha... !!! (mentre i fondi agroambientali europei 
dovrebbero sostenere pratiche ecologiche per i loro maggiori costi...)
O,
 peggio, gli oliveti "agente arancio" in primavera... sotto l'effetto 
del solito Glifosate (Roundup e prodotti similari), il diserbante più 
venduto al mondo, micidiale per la salute umana e ormai presente in 
tutte le acque di falda (fonte Ispra Arpa), così come altri micidiali 
pesticidi e diserbanti...
Mentre i 
Pagamenti Agroambientali Europei destinati alle regioni dovrebbero 
pagare per Legge, tutti i mancati ricavi, i maggiori costi più un 20% di
 spese di transazione, più un altro 30% per le azioni di vasta area, 
agli agricoltori che forniscono servizi ambientali e sanitari 
(agricoltura Biologica, Siepi, inerbimenti dei campi, incremento 
dell'Humus, ecc..).
 Sulla
 non correttezza della Spesa Agroambientale europea (avviata nel lontano
 1992, sic !) è intervenuta, ripetutamente, da almeno un decennio la 
Corte dei Conti Ue (Relazione n. 3/ 2005 e n. 7/ 2011 sulla Spesa 
Agroambientale delle regioni europee).
Ma
 le regioni continuano imperterrite nei loro disastri a carico 
dell'economia agricola e della salute pubblica e dell'ambiente degli 
italiani.
Mentre
 i consorzi agrari continuano a  far affari sulla nostra pelle, in 
primis degli agricoltori stessi. E non riescono a riconvertirsi verso 
una "convergenza di interessi"... ovvero a vendere prodotti per 
l'Agricoltura Biologica e ritirare raccolti Biologici !
 Un
 disastro che è tra le principali cause di oltre 50 miliardi all'anno di
 spesa sanitaria nazionale  per malattie degenerative collegate 
direttamente, come concause aggravanti, all'impiego di pesticidi in 
agricoltura ed ai residui negli alimenti e nel pescato.
Oggi
 il Cancro è la prima vera causa della crisi economica italiana... siamo
 un "paese al reparto oncologico" !! L'Aspettativa di vita sana nel 
nostro paese è calata dal 2003 ad oggi di almeno 10 anni (dati UE), 
mentre il tasso di tumori infantili neonatali cresce del 3% all'anno in 
Italia,  il doppio degli altri paesi europei (dove l'uso di pesticidi è 
stato drasticamente ridotto già negli anni '90). L'infertilità delle 
coppie Italiane è tra le più alte al mondo a causa dell'effetto di 
disturrbo ormonale dovuto ai residui chimici negli alimenti e nelle 
acque. In Italia abbiamo 1,4 figli per coppia, in Germania ne hanno 3,5,
 in Francia 3... se andiamo avanti così, tra breve non ci saranno più 
italiani e gli stranieri avranno finalmente vinto al loro guerra di 
invasione eliminandoci con la chimica e gli OGM... Una guerra che 
oltretutto ci viene venduta, come lento suicidio a Pagamento a partire 
dalle campagna per arrivare ai Supermarkets del cibo globalizzato e 
finire alle chemioterapie e medicine sintetiche.
L'Italia
 da sola consuma oltre il 35 % di tutti i pesticidi UE, mentre 
l'agricoltura è indebitata in maniera spaventosa e i contadini vengono 
sfruttati dal commercio e dalle industrie agroalimentari... allorquando i
 fondi UE finanzierebbero lo sviluppo delle filiere corte o dirette 
locali e biologiche, in forma obbligatoria e prioritaria.
Abbiamo
 in mano una finanziaria da almeno 40 miliardi di € annui per salvare 
l'Italia e la vita degli italiani... oltre alla nostra economia: I 
Contributi PAC di sostegno al reddito degli agricoltori e quelli dei PSR
 regionali, per il pagamento di servizi e investimenti in agricoltura.
Da
 almeno 20 anni denuncio queste mancanze, partecipando a trasmissioni 
popolari come Report, Ambiente Italia, ecc. Grazie a un manipolo di 
agricoltori biologici abbandonati da tutte le "ufficiali rappresentanze"
 abbiamo attivato i ricorsi amministrativi ai TAR in Umbria, Marche 
Toscana e Campania. E un esposto alla Corte dei Conti la tiene informata
 dei fattii dal 2000, così come informati sono il Ministero Agricoltura,
 le Regioni, la Commissione UE che approva programmi spesso non conformi
 agli obiettivi delle normative europee, salvo esporsi alle puntuali 
critiche della Corte dei Conti Ue sopracitate...
Se qualcuno ci vuole aiutare... o meglio se qualcuno vuole aiutarsi... ci contatti pure
Se,
 poi, volessimo approfittare di questi due prossimi anni cruciali, con 
ancora molti fondi disponibili, per avviare la corretta applicazione dei
 programmi Agroambientali europei e regionali, facendo tutti un esame di
 coscienza, potremmo passare dal conflitto alla convergenza di interessi, per avviare finalmente una riconversione Italiana Agroecologica, nel
 suo ruolo multi-funzionale, cruciale per la salvaguardia della salute e
 dell'ambiente e la tutela del territorio dall'erosione, per assicurare ai nostri figli la fertilità biologica della Terra e la conservazione della sua capacità di nutrirli. 
E non di ammalarli, come oggi succede a causa del sistema agro-industriale globalizzato offerto nei Supermarket.
 Approfittiamo
 della crisi industriale per tornare alla Campagna e coltivare 
biologicamente (ci sono molti fondi anche per aprire nuove partite iva 
di giovani agricoltori sotto i 40 anni)...
E ri-colleghiamo i cittadini agli agricoltori attraverso i mercati locali e solidali, al giusto prezzo.
Rimettiamo gli alberi lungo i fossi, le siepi lungo i campi e i boschetti lungo i fiumi, togliamo il cemento dove fa danni.
Ricostruiamo
 il Paesaggio tradizionale della Campagna Italiana, restaurando i Casali
 in Bioedilizia, dotandoli di energie rinnovabili....
Soprattutto,
 ricostruiamo l'Humus alla Madre Terra, recuperando le tradizioni 
Agroecologiche e diffondendo tecniche Biologiche avanzate 
"ecocompatibili". 
Riportiamo agli agricoltori italiani la responsabilità della nostra salute... 
...sono sicuro che loro ne avranno gran cura.
Ma
 attenzione, se non applichiamo la "clausola di Salvaguardia 
Nazionale"(come prescrive la Dir. 2001/18 CE in materia), vietando ogni 
importazione di OGM, per gli accertati pericoli per la salute e la 
contaminazione irreversibile dell'ambiente, se non sottoponiamo 
preliminarmente la materia OGM al referednum consultivo popolare, come 
prescrive la stessa direttiva...
...l'anno
 prossimo la Monsanto e le altre multinazionali potranno vendere e far 
seminare OGM anche in Italia... e la guerra di sopravvivenza della 
tradizione agroalimentare italiana sarà definitivamente ed 
irreversibilmente persa !
Chi ci salva? Beppe Grillo o il Movimento 5 Stelle?
...o una rivolta popolare spontanea
 saluti cari
Prof. Giuseppe Altieri 
Tante altre notizie su www.ariannaeditrice.it 
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 Occorre ottimizzare la spesa dello stato: dall’emergenza alla prevenzione
 La
 mitigazione del rischio idrogeologico è una priorità. Continuare a 
finanziare gli interventi di somma urgenza e solo nuovi 180 milioni di 
euro per tre anni non sono la soluzione
 In Italia oltre 5 milioni di cittadini a rischio. Le frane e le alluvioni riguardano l’82% dei Comuni italiani
 I
 primi giorni dell’autunno hanno drammaticamente riportato all’attualità
 il problema del rischio idrogeologico. Liguria, Toscana, Liguria, 
Puglia, Sicilia sono le prime regioni che hanno dovuto fare i conti con 
il problema delle forti piogge e le conseguenti frane o esondazioni di 
torrenti e fiumi. Precipitazioni, sempre più intense e frequenti per i 
cambiamenti climatici in atto, un territorio che ogni anno è reso più 
vulnerabile dal consumo di suolo e una politica di prevenzione e 
mitigazione del rischio idrogeologico che continua a basarsi su pochi 
interventi di somma urgenza invece che su un’azione di prevenzione e 
manutenzione diffusa su tutto il territorio sono le cause del problema. 
Purtroppo le regioni e i cittadini coinvolti sono destinati ad 
aumentare. Sono infatti più di 5 milioni i cittadini italiani che ogni 
giorno vivono o lavorano in aree considerate ad alto rischio 
idrogeologico e 6.633 i Comuni che hanno all’interno del territorio aree
 ad elevato rischio di frana o alluvione.
 La
 difesa del suolo e le politiche di prevenzione del rischio sono ormai 
urgenti, come ricordato anche nelle recenti risoluzioni approvate alla 
Camera e al Senato. Nuovi fondi per
 la prevenzione però non arrivano nemmeno quest’anno, o ne arrivano 
troppo pochi. La legge di stabilità varata dal Governo infatti sblocca 
1,3 miliardi di euro per interventi immediatamente cantierabili in 
attuazione degli Accordi di programma fatti con le Regioni per far 
fronte alla somma urgenza e ne stanzia di nuovi solo 180 milioni in tre 
anni così divisi: 30 milioni per il 2014, 50 per il 2015 e 100 per il 
2016. Risorse assolutamente insufficienti e soprattutto che non vengono 
destinate a mettere in campo quell’azione necessaria e integrata di 
difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologica quanto mai 
necessaria.
“Dopo
 anni di risorse virtuali e di finanziamenti erogati sulla base di 
schemi emergenziali, occorreva quest’anno dare impulso ad investimenti 
veri, duraturi, di buona finanza ma soprattutto di buona prevenzione. Ma
 così non è stato. Il debito pubblico e lo spread non possono 
rappresentare le motivazioni per non intervenire in questo settore, per 
il quale è necessario trovare meccanismi finanziari adeguati. Serve una scelta politica forte, convinti che l’attuazione di tutto questo non
 solo produrrà un beneficio in termini di sicurezza, ma anche come 
rilancio occupazionale ed economico dei territori. Infatti, occorre 
attivare programmi di manutenzione ordinaria, controllo e tutela del 
territorio e dei fiumi, per attivare i quali è necessario un supporto 
tecnico qualificato e diffuso localmente, con la possibilità di creare 
nuova occupazione. Per questo sarà importante inserire gli interventi e 
le politiche volte alla mitigazione del rischio idrogeologico anche 
nella futura programmazione dei 
fondi strutturali comunitari 2014-2020 e soprattutto permettere alle 
amministrazioni locali di mettere in campo gli interventi necessari, 
prevedendo opportune deroghe al patto di stabilità in particolare per le
 Regioni che partecipano al cofinanziamento degli interventi previsti 
dagli accordi di programma”, così dichiara la colazione di 
rappresentanza.
Azione
 questa prioritaria e richiamata a gran voce anche in questi giorni. 
Infatti le spese di Regioni e Comuni relative alla mitigazione del 
rischio idrogeologico vanno considerate come veri e propri investimenti,
 in quanto più efficaci di qualsiasi intervento in emergenza e in grado 
di prevenire danni per cifre ben superiori a quelle così investite.
Purtroppo
 si continua ad ignorare la necessità di attuare una seria politica di 
mitigazione del rischio da frane e alluvioni nel nostro Paese, a 
partire da una seria applicazione delle direttive europee “Acqua 
(2000/60/CE) e rischio alluvionale (2007/60/CE) e dalla mancata 
istituzione delle Autorità di distretto e di una governance che ragioni a
 scala di bacino, su cui siamo già in forte ritardo rispetto alle 
scadenze europee al 2015. Negli ultimi 20 anni per ogni miliardo stanziato in prevenzione ne abbiamo spesi oltre 2,5 per riparare i danni. Il
 Ministero dell’Ambiente ha quantificato infatti in circa 8,4 miliardi 
di euro i finanziamenti statali dati a politiche di prevenzione, mentre 
nello stesso periodo si sono spesi 22 miliardi di euro per riparare i 
danni causati da frane ed alluvioni. Un bilancio reso ancora più grave 
dalle numerose vittime e tragedie che frane e alluvioni hanno causato e 
continuano a causare sul territorio.
 “Le politiche per la mitigazione del rischio idrogeologico non si possono limitare allora all’attuazione di pochi interventi puntuali. Serve
 un’azione nazionale di difesa del suolo che rilanci la riqualificazione
 fluviale, la manutenzione ordinaria e la tutela del territorio come 
elementi strategici delle politiche di prevenzione, abbandonando la 
logica del ricorso a sole opere strutturali e di somma urgenza e 
pensando – come richiesto dalle Direttive Europee - a un insieme di 
strumenti e misure che puntino a ridurre il rischio assecondando 
maggiormente le dinamiche fluviali. Un approccio che superi la logica di
 emergenza che ha caratterizzato l’azione delle istituzioni in questi 
ultimi anni.”
 Legambiente,
 Coldiretti, Anci, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionale 
degli architetti, Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali, 
Consiglio nazionale degli ingegneri, Consiglio nazionale dei geometri, 
Inu, Ance, Anbi, WWF, Touring Club Italiano, Slow Food Italia, Cirf, 
Aipin, Sigea, Aiab, Tavolo nazionale dei contratti di fiume Ag21 Italy, 
Federparchi, Gruppo183, Arcicaccia, Società dei territorialisti, Alta 
scuola
 L’ufficio stampa di Legambiente:
0686268353-76-99
-- 
Luisa Calderaro
Addetta stampa
Legambiente Onlus
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00199 Roma
tel. 06/86268353
fax 06/86218474
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