venerdì 18 ottobre 2013

Cos'e' lo spread


Cos'è lo spread

La BCE presta il denaro alle banche all'interesse del 0,75% annuo
Le banche, con questo denaro, acquistano BTP che rendono dal 4% al 5% annuo
Acquistando BTP, il giusto interesse corrisposto alle banche sarebbe lo 0,76% annuo
Altrimenti si configura uno sfruttamento degli italiani che pagano le tasse
Lo SPREAD
Quando le agenzie di rating diffondono notizie sul probabile default dell'azienda Italia, le banche acquistano
sul mercato delle assicurazioni: CDS (credit default swap) che costano il 3% = spread
Pertanto l'interesse è composto dallo spread + l'interesse normale sul BTP
In realtà nessuna banca italiana acquista i CDS, pertanto è tutto guadagno speculativo
Nessuno speculatore crede all'insolvenza italiana, altrimenti non acquisterebbero BTP

La speculazione sui CDS

Chi specula sui BTP non acquista CDS
Però ci sono acquisti di CDS sui mercati internazionali, è una speculazione sui CDS
In realtà il CDS è un (famigerato) derivato speculativo per far salire lo spread
Dati ISTAT 2009:

Pil italiano: 1820 miliardi (Prodotto interno lordo)
Servizi finanziari: 130 miliardi, pagati alle banche
Interessi sui BTP: 80 miliardi, pagati alle banche

In un anno lo stato italiano ha versato 210 miliardi alle banche (dissanguamento degli italiani) = 18%

Sistema giapponese

Collocazione forzosa presso le banche che operano nel territorio giapponese a tasso ridotto
Lo stato italiano deve chiedere alla BCE di prestare al Tesoro (non alle banche) il denaro allo 0,75% oppure
di obbligare le banche ad acquistare i BTP allo 0,76% ed avremmo risolto il problema dello spread RISPARMIANDO 70 MILIARDI ALL'ANNO

martedì 15 ottobre 2013

FOLLINA, VENERDI’ 25 OTTOBRE, ORE 20.30 - Dai Pesticidi al Biologico



ASSEMBLEA PUBBLICA presso L'AUDITORIUM COMUNALE
ex collegio San Giuseppe, via Sanavalle, 14 FOLLINA (TV)
RELATORI:
GIACOMO TOFFOL, PEDIATRA, ASSOCIAZIONE CULTURALE PEDIATRI
GIUSEPPE MOROSIN, ASSOCIAZIONE REGIONALE APICOLTORI DEL VENETO
GILBERTO CARLOTTO, VICEPRESIDENTE ASSOCIAZIONE WWF ALTAMARCA
RUGGERO MAZZILLI, AGRONOMO, ESPERTO IN VITICOLTURA BIOLOGICA, del
BIODISTRETTO "GREVE in CHIANTI"
Interverrà Angiolino Maule, Presidente di VinNatur

giovedì 10 ottobre 2013

INDULTO a misura di CASTA

Decine di parlamentari, centinaia di consiglieri regionali. Le misure chieste dal Colle potrebbero
sollevare un'intera classe politica dal peso di inchieste per peculato, abuso d'ufficio, corruzione
Corte costituzionale: "No a rinvio della pena per carceri sovraffollate. Ma il legislatore agisca
Da un giorno si parla di misure di clemenza e la Casta è già pronta a festeggiare. I Parlamentari che (oltre a votarsi l'eventuale provvedimento) potrebbero beneficiarne sono almeno una quarantina: 37, per la precisione, erano quelli coinvolti in inchieste e processi a inizio legislatura. Poi se ne sono aggiunti almeno altri dieci. Ma non sono gli unici pronti a esultare. Le regioni sono popolate di condannati, rinviati a giudizio, indagati: i circa 300 Fiorito d’Italia non vedono l'ora di ringraziare  di Diego Pretini



 Presidente Napolitano ora basta


Va bene tutto. Va bene il rispetto per un uomo di 88 anni. Va bene il rispetto dovuto al Presidente della Repubblica. Però Sig. Presidente ora ci permetta di dissentire vibratamente e con forza alle sue ultime esternazioni. Lei ormai, continua senza nessun ostacolo, ad andare oltre le sue prerogative costituzionali. Si è fatto rieleggere, a Suo dire, per garantire stabilità al Paese. Ma da anni continua solamente a garantire la stabilità dei governi che Lei ritiene di formare. E non certo quelli che i cittadini hanno voluto. Si permette il lusso di intervenire su importanti fatti che dovrebbero essere esclusivamente politici e non di un Presidente della Repubblica. Disfa a Suo piacimento senza nessun timore.

Per molto meno l’ex Presidente Cossiga venne messo in stato di accusa per alto tradimento alla Costituzione. Si concede, sovente, il lusso di intervenire prima di decisioni importanti. Un esempio emblematico sulla giustizia è stato qualche mese fa quando è intervenuto, qualche giorno prima della pronuncia della Corte Costituzionale, per dire che la riforma che eliminava i Tribunali minori e cancellava molte Procure della Repubblica non poteva essere messa in discussione. E guarda il caso, la Corte Costituzionale se ne guardò bene dall’intervenire in senso opposto alle sue dichiarazioni.

O dovremmo ricordarLe quando nel gennaio 2012 intervenne per evitare che il referendum sulla legge elettorale venisse dichiarato ammissibile dalla Corte Costituzionale. E quindi, impedire, che il Governo Monti cadesse.

Ora come se non bastasse, e di esempi se ne potrebbero fare infiniti, interviene con un messaggio alle Camere, che più che un invito è un atto di governo bello e buono. Chiede, o meglio, ordina, al Suo Governo di fare sia un amnistia e sia un indulto per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri.

È bene ricordare che l’amnistia è una causa di estinzione del reato e consiste nella rinuncia, da parte dello Stato, a perseguire determinati reati. Si tratta di un provvedimento generale di clemenza, ispirato, almeno originariamente, a ragioni di opportunità politica e pacificazione sociale. Mentre l’amnistia estingue il reato, che quindi è come non fosse stato commesso, l’indulto estingue solo la pena.

E tutto questa, guarda un po’ il caso, dopo i ricatti e le pretese del pregiudicato Berlusconi.

Sig. Presidente, Lei è in carica da più di sette anni. Si è accorto ora del problema delle carceri italiane? Prima dov’era? Dov’era quando l’Europa chiedeva che anche le carceri italiane si adeguassero ai principi cardine del rispetto delle condizioni dei detenuti? Ora all’improvviso si accorge del problema?

E a chi osa criticarla Lei risponde politicamente e svelando, così, il suo vero ruolo. Ma non crederà che tutti i cittadini siano rincoglioniti dalle false notizie o dalle false informazioni. Il suo atto di indirizzo politico è fuori dai suoi poteri previsti dalla Costituzione e precisamente dall’art. 87.

Lei va ben oltre da tempo. E ci permetta di criticarLa ed opporci civilmente a quanto Lei sta facendo.

Non può chiedere un’altra amnistia e un altro indulto. Grazie all’indulto, Berlusconi ad esempio ha già ottenuto tre anni di sconto dalla pena di 4 anni. Ma a parte il pregiudicato Berlusconi è tutto il suo ragionamento che non può essere tollerato. Le carceri e la Giustizia in Italia sono anni che meritano attenzione. E certo non come inteso da Lei e da Berlusconi. Il sistema Italiano ormai è diventato da garantista a quello dell’impunità.

Leggi tutte a favore dei forti e dei delinquenti. Via tribunali e via risorse per ottenere la certezza della pena e delle sua funzione rieducativa. Queste cose non le interessano? Le vittime dei reati che devono fare? Queste persone le vuole riconoscere come meritevoli di tutela da parte dello Stato Italiano?

O pensa che se ci siano tanti criminali la soluzione sia sempre quella di salvarli per svuotare le carceri (che rimangono sempre le stesse e nelle medesime condizioni) o magari come fanno nei paesi normali costruiscono nuove e più adeguate carceri? Pensa che salvando i soliti criminali e ottenendo qualche posto letto in più poi le carceri rifioriscano dalle proprie ceneri?

Presidente Napolitano, come dicono dalle sue parti: cà nisciun è fess.

Ora basta veramente. Volete eliminare tutti i principi di diritto? Ditelo una buona volta e facciamola finita. Ci mettiamo l’anima in pace e diventiamo tutti delinquenti politici e impuniti. 

di Andrea Viola - il Fatto Quotidiano -  9 ottobre 2013

lunedì 7 ottobre 2013

Erbicidi tossici, nocivi o irritanti normalmente distribuiti dai nostri comuni senza alcuna precauzione per i cittadini.

Nei comuni di Farra di Soligo, Pieve di Soligo e Refrontolo vengono normalmente distribuiti erbicidi chimici che, dalla scheda di sicurezza, risultano tossici, nocivi o irritanti, come se fosse acqua tiepida.
Nessuna segnalazione di dove vengano distribuiti, cosicché uomini, donne, bambini e animali domestici possono camminarci sopra ignari del problema.
I comuni, che attraverso il Sindaco dovrebbero tutelare la salute pubblica, dovrebbero perlomeno segnalare con cartelli la presenza di pesticidi dannosi laddove sono stati irrorati.
Meglio ancora usare proprio questi prodotti, normalmente basati sul glyphosate (ricordate l'agente arancio, distribuito in Vietnam provocando effetti mutageni riscontrabili anche nei bambini di oggi, nonostante siano passati 40 anni dalla guerra del Vietnam?)
Di seguito il comunicato stampa del WWF Altamarca

dal 11 ottobre al 13 ottobre 2013: Festival Musica e Vita - Vidor (TV)

Festival Musica e Vita - Vidor - 11 ottobre 2013, 12 ottobre 2013, 13 ottobre 2013.
Concerti e convegni su temi che riguardano l'ambiente, il biologico, la musica.
Maggiori informazioni nel volantino in formato PDF.

martedì 3 settembre 2013

Esposto di Fabio Padovan alla Procura per contaminazione da pesticidi

I miei bambini hanno sviluppato (purtroppo) allergie e intolleranze alimentari. Per cui quando andiamo al ristorante prendiamo tutti (per solidarietà) pasta in bianco. Appena arrivano i piatti, la mamma tira fuori dalla sua borsetta il fantastico barattolo di pesto fatto da lei: basilico, noci, aglio, olio di oliva. Tutto di nostra produzione, ultra-extra-bio, immune da porcherie chimiche. Ortaggi con metodo Fukuoka (paglia e piantine consociate), che i bambini coltivano in prima persona; noci e altri alberi da frutto, olivi, trattati con microorganismi.

Solo che ... viviamo in piena area Docg Prosecco, e ... il 31/07/2013 riceviamo una mazzata formidabile: i risultati degli esami su terreno e piante, che avevo fatto fare il 06//07/2013. Il basilico è contaminato da Metalaxil (un potente pesticida accertato con effetti cancerogeni). Metalaxil è ritrovato insieme, in un cocktail micidiale, con Clorophiros (altro nome che ha gelato il sangue a me e a mia moglie), Dimethomorph, Rame e Zolfo in quantità. E a casa nostra non usiamo NULLA con questi gustosi ingredienti.

Credendo di far bene per i nostri bambini, in realtà li stiamo avvelenando.
Adesso cosa facciamo ?
Niente più pesto ? Andiamo a comprarlo ?

Raccogliamo gli ortaggi, giornate e giornate, ore e ore di gaio lavoro coi bambini o dobbiamo buttare via tutto, perché nessuna autorità sa tutelare la mia salute a casa mia ? Oggi abbiamo detto ai bambini che lasciamo tutto lì, proprio adesso che, dopo una stagione davvero difficile, cominciavano lieti, ogni giorno, a raccogliere, a piedi scalzi e giocando con gli spruzzi della gomma da bagnare e relativi bagnafiori, i primi cetrioli, le patate, i fagioli. Sono rimasti mesti e tristi a fissarci silenziosi.

Il Prosecco sta diventando uno dei vini più deboli tra i bianchi, ciò anche a causa dell’ingordigia umana. Infatti è stato piantato in posti impossibili e gravidi di umidità, come i fondo valle o in rive all’ombra, dove riceve meno sole e più si ammala, e allora via con i trattamenti preventivi, che investono tutta l’area Docg, indebolendo così tutto il “sistema” Prosecco. I vitigni prosecco si stanno così indebolendo anno dopo anno, proprio a causa degli eccessivi trattamenti che “rafforzano” i parassiti. Questo costringe, parallelamente, ad aumentare i trattamenti.

Oggi (sto scrivendo il 04/08/2013) stanno ancora pompando selvaggiamente, ogni giorno. Fino a 20 anni fa le irrorazioni, e molte erano manuali e con poltiglia bordolese (cioè rame e calce) e quindi molto meno tossiche delle micidiali miscele attuali, terminavano con San Pietro e Paolo (il 29 giugno). Perché i medici, soprattutto quelli di base, non fanno niente ? Perché nessuna delle loro voci, che sarebbero molto più autorevoli delle nostre, si alza a fermare questo disastro ambientale e umano ?

Abbiamo visto che il Regolamento dell’area “Prosecco Docg” ha delle maglie larghe come autostrade e in pratica permette al viticoltore di fare quello che vuole, quando vuole e con qualsiasi vento. Altro che divieti alle derive, altro che ridicola “Deriva Zero”, come dimostrano i test in allegato !

Penso ormai insistentemente, ogni giorno, ogni ora, ai miei bambini e ai loro sguardi. Perché non sono in grado di fermare il male che ci sta piovendo addosso ? Perché non sono in grado di assicurare il loro futuro in salute ? Abbiamo provato, per un anno, a dialogare con le autorità competenti e con i viticoltori. Il Comitato “Colli Puri, Collalbrigo Respira” ha fatto di tutto, con un’attività incessante di informazione e con continue informative alle Pubbliche Autorità, dedicando tanto tempo e anche tante risorse. In luglio 2012 abbiamo fatto prelievi di terreno e ortaggi nelle nostre proprietà, a spese nostre.

Le analisi avevano evidenziato residui di pesticidi. Abbiamo tempestivamente informato le autorità competenti avvisandole che avremmo ripetuto gli esami l’anno successivo. Abbiamo dato loro tutto il tempo per porre in essere azioni correttive. Li avevamo avvisati, per iscritto, che se avessimo ritrovato ancora pesticidi nelle nostre proprietà, avremmo proceduto con le relative denunce.

Risultato ?

MAI, MAI come quest’anno è stato sparso un tale carico di veleni mortali nell’aria e  nelle falde acquifere  nella “fortunatissima”  area “Prosecco Docg”. Le nostre azioni, le nostre implorazioni, le centinaia di documenti scientifici inviati che descrivono le correlazioni tra pesticidi e molte gravissime patologie come tumori, leucemie, Parkinson, sono stati completamente ignorati. E così dal mostruoso mercoledì 1° maggio 2013, giorno da record delle pompate e giorno di avvio di una tremenda campagna di irrorazioni tossiche e nocive, siamo stati continuamente costretti a chiuderci in casa, oppure ad andarcene al mattino per far ritorno alla sera. Ma al mattino alle cinque, l’aria sapeva ancora da “varecchina”. Un incubo, che abbiamo subito ormai rassegnati a non vedere riconosciuti i nostri diritti, in primis quelli alla salute per noi e i nostri familiari, e quelli di poter vivere liberamente a casa nostra. Niente ! Anche nelle giornate in cui si colava per il caldo tropicale, dovevamo improvvisamente correre a chiudere le finestre, per evitare che le goccioline velenose finissero nel piatto del pranzo.

Ecco perché, senza alcuna antipatia personale, ma come atto dovuto nei confronti dei miei figli, lunedì 12/08/2013, il mio legale, l’Avv. Riccardo Sossai,  che è anche associato dall’inizio al Comitato “Colli Puri, Collabrigo Respira”, ha depositato:
1) ESPOSTO - DENUNCIA   alla Procura della Repubblica di Treviso per:
a) Dolo/Colpa Commissivi.  La Procura accerti chi è l’artefice materiale del malfatto: l’uso indiscriminato di pesticidi e l’inquinamento con sostanze nocive in proprietà privata.
b) Comportamenti Omissivi. La procura accerti se le Pubbliche Autorità, preposte alla tutela della “Salute Pubblica” , non hanno compiuto il dovere assegnatogli dalle leggi e dalla Costituzione.
2) ISTANZA alle Autorità Pubbliche per la stretta osservanza delle norme di legge e perché si attivino ad impedire il verificarsi di episodi di inquinamento a carico dei cittadini.


Fabio Padovan
Presidente Comitato “Colli Puri, Collalbrigo Respira”

giovedì 2 maggio 2013

Roundup (glyphosate): effetti mortali sui bovini

Video di 8 minuti, in tedesco, in cui viene testimoniata la morte di diversi capi bovini per colpa del disseccate glyphosate presente nel foraggio. Decisamente toccante! http://www.mdr.de/fakt/video72040.htm In questo video si legge chiaramente la presentazione di un agronomo tedesco che elenca i pericoli del glifosate (sparso anche sul frumento maturo per accelerarne la maturazione): 1 - Infertilità - sistema endocrino 2 - difetti alla nascita - terogeneticità 3 - Morte cellulare - calo resistenza alle malattie 4 - Reazioni allergiche a proteine esterne.

martedì 16 aprile 2013

Giovedi 18 aprile 2013, Farra di Soligo, ore 21 dietro al Municipio

Vorrei informare che giovedi 18/04/2013, a Farra di Soligo nella sala riunioni della ex biblioteca, ci sarà una tavola rotonda organizzata dal nuovo gruppo di cittadini di Pieve di Soligo e dintorni, con il seguente ordine del giorno: - Resoconto delle ultime riunioni. - Breve presentazione dei nuovi arrivati. - Lettura delle basi del Movimento 5 Stelle (non statuto e carta di Firenze). - Sviluppo pesticidi. - Proposte ed idee per Pieve di Soligo e dei comuni limitrofi. - Aggiornamento banchetto Farra di Soligo. Ingresso libero Se avete voglia di iniziare a mettervi in gioco in prima persona per migliorare l’attuale politica, siete nel posto giusto! Non è la classica riunione politica nè un comizio dove si fanno promesse! E' una tavola rotonda a cui tutti possono partecipare dando opinioni e consigli per migliorare la situazione locale. Maggiori informazioni sul gruppo all'indirizzo www.meetup.com/pievedisoligo5stelle

mercoledì 10 aprile 2013

Subito una commissione parlamentare d'inchiesta sui Pesticidi in Italia

Subito una commissione parlamentare d'inchiesta sui Pesticidi in Italia

di Giuseppe Altieri

Abbiamo tutti i dati disponibili sui responsabili del fallimento delle politiche agroambientali europee in Italia, miliardi di € che finanziano (dal 1992 e in forma obbligata e prioritaria dal 2000) la sostituzione dei pesticidi chimici in agricoltura (ovvero la loro reale riduzione, quale obiettivo dei regolamenti comunitari in materia agroambientale) e la coltivazione biologica, con previsto  pagamento agli agricoltori dei mancati ricavi, maggiori costi, più un 20% per i costi di transazione al metodo biologico (pratiche burocratiche), più fino a un 30% per azioni d'area collettive, che possano comportare un beneficio territoriale ...ad esempio al Lago Tarsimeno, area di interesse naturalistico europeo strategico, che poteva godere anche di sussidi aggiuntivi ulteriori... mai utilizzati...
Soldi che, purtroppo, hanno sostenuto una falsa riduzione dei Pesticidi e una falsa Agricoltura Integrata, senza obbligo di utilizzo dei prodotti biologici sostitutivi dei pesticidi... come previsto dalla decisione CE del 30-12-1996 in materia di Produzione Integrata. Con disciplinari che prevedono trattamenti chimici molto superiori al normale uso in agricoltura convenzionale... Una truffa comunitaria, denunciata dagli agricoltori Umbri alla Corte dei Conti dell'Umbria, nel 2001 (procuratore Minerva) e alla Corte dei Conti UE nel 2007, al MIPAAF e alla Commissione UE, con uno studio inviato dal sottoscritto dopo la relazione durissima della stessa corte dei Conti UE sulla spesa agroambientale (Rel. n. 3/2005) e al Comando NAC, gia nel lontano 2001-2002, alle Trasmissioni Report e ad Ambiente Italia  negli stessi anni 2001-2002 e in svariate denunce pubbliche e convegni... fino ai giorni nostri, laddove le colline in primavera invece che verdi diventano arancio, per l'uso dissennato dei disseccanti totali, che prima non si utilizzavano in agricoltura ed ora sono inseriti nei disciplinari di Agricoltura Integrata con cui si prende il pagamento europeo agroambientale, con conseguenze disastrose sulla distruzione dell'humus dei terreni e le conseguenti alluvioni per mancanza di trattenimento dell'acqua...
L'Italia, in tal modo, ha costantemente aumentato le vendite di pesticidi chimici di sintesi negli ultimi 20 anni, acquistati spesso a scontrino, da agricoltori che hanno percepito e continuano a percepire pagamenti agroambientali, mentre l'agricoltura biologica ha visto ridurre i terreni a fine conversione (certificati) di oltre il 20% negli ultimi 10 anni.
Mentre i Sindacati Agricoli continuano a vivere un conflitto di interessi, essendo partecipi dei Consorzi agrari che vendono pesticidi chimici, mentre concertano le politiche regionali in materia agroambientale... invece di riconvertire i consorzi all'Agroecologia e vendere mezzi tecnici biologici, supportati dai pagamenti agroambientali comunitari (Convergenza di interesse per il bene collettivo, obiettivo della politica agroambientale europea, ndr). E manca ancora la necessaria assistenza tecnica specialistica nella difesa delle coltivazioni, mentre i tecnici divulgatori agricoli han finito per diventare burocrati dei sindacati stessi per le pratiche di contributi europei, in concorrenza (sleale?) nei confronti degli agronomi preposti e non adeguatamente difesi dagli albi professionali, in materia agroambientale. Agroecologi che dovevano essere invece da guida per le politiche agroambientali europee prioritarie ed obbligatorie...assistendo in maniera indipendetne gli agricoltori nella riconversione alle tecniche biologiche. Mentre i consorzi stessi e i venditori di pesticidi in generale, abusano della loro professione, prescrivendo direttamente agli agricoltori l'uso dei agrofarmaci chimici di sintesi, senza un consulto con agronomi indipendenti dalla vendita dei pesticidi chimici di sintesi, come previsto dalla circolare MIPAAF sull'atto fitoiatrico...
...e gli albi professinali stanno a guardare... mentre per comprare un semplice antibiotico bisogna andare dal veterinario.
Insomma mi pare ce ne sia abbastanza per un'indagine parlamentare e una commissione d'inchiesta in materia, che metta un pò di ordine... oltre che per una denuncia alle Procure della Repubblica. Intanto, sono in corso ricorsi ai TAR (degli agricoltori biologici della Toscana) e appelli al Consiglio di Stato sulla materia agroambientale......e i nostri figli italiani hanno raggiunto il record mondiale dei tumori dell'infanzia (OMS), con allergie su oltre 2 milioni di bambini e l'aspettativa di vita sana Italiana è crollata di 10 anni dal 2003 ad oggi (Eurostat)... e la spesa sanitaria incide per oltre l'80% dei bilanci regionali (100 miliardi minimo per malattie degenerative all'anno, con conseguenze purtroppo spesso mortali)
I Pesticidi sono definiti dalla Dir. in materia di Uso sostenibile come Pericolosi per la salute e rappresentano concausa aggravante della maggior parte delle patologie degenerative gravi, co e dimostrano auterevoli entità di ricerca (IARC Lione, Ist Oncologico Ramazzini , Bologna, ecc)
Saluti cari
Prof. Giuseppe Altieri

Inquinamento, “I pesticidi contaminano metà delle acque di laghi e fiumi italiani”

Lo rileva il rapporto annuale dell'Ispra: "A rischio sia gli organismi acquatici che l'uomo". Sotto accusa l'agricoltura, che detiene il record europeo di quantità d'impiego di fitosanitari

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/09/pesticidi-contaminano-meta-delle-acque-italiane/556074/


Il 55,1 per cento delle acque superficiali (fiumi, laghi e paludi) e il 28,2 per cento di quelle sotterranee sono contaminati. A rischio sono sia gli organismi acquatici che l’uomo, esposto ai contaminanti attraverso il cibo e l’acqua. Le “acque utilizzate per scopo potabile – fa infatti sapere l’Ispra – spesso attingono agli stessi corpi idrici” degli ecosistemi acquatici. E superano i livelli massimi di pesticidi consentiti per le acque potabili il 34,4 per cento delle acque superficiali analizzate e il 12,3 di quelle sotterranee.
Sotto accusa è soprattutto la nostra agricoltura, che detiene il record europeo di quantità d’impiego di fitosanitari: 5,6 chili per ettaro (dati Istat), 350 sostanze tossiche diverse, 140mila tonnellate all’anno, che da sole fanno il 33 per cento del totale usato in tutta l’Unione europea. Nelle acque ci sono anche sostanze fuori commercio da anni, come le triazine atrazina e simazina. Vengano ancora usate illegalmente? “Non si può escludere in via di principio, ma penso invece che la loro rilevazione sia dovuta alla loro persistenza”, spiega Pietro Paris, coordinatore del rapporto. Incriminati anche i biocidi, cioè quei pesticidi che includono i disinfettanti domestici, i preservanti del legno, gli anti-incrostanti per le imbarcazioni e gli insetticidi domestici, che spesso hanno, anche se in dosi diverse, lo stesso principio attivo di quelli usati in agricoltura. “Per i fitosanitari abbiamo informazioni sulle vendite, ma non per i biocidi, per i quali un monitoraggio è più difficile”, dice Paris.
E spesso non aiutano a fare chiarezza le stesse Regioni e le Agenzie per la protezione ambientale, che in molti casi non comunicano all’Ispra i dati sulle contaminazioni oppure lo fanno in modo parziale. Nelle mappe Ispra infatti mancano i dati di Liguria e Calabria e sono troppo pochi per essere utili quelli di Campania, Sardegna, Basilicata, Lazio, Molise e più o meno di tutte le Regioni a esclusione di quelle della pianura padano–veneta, in cui di conseguenza l’inquinamento appare maggiore. “Se una Regione non ci invia i dati non possiamo farci niente: dal 2006 operiamo senza un contesto normativo definito e senza la possibilità di invocare adempimenti e scadenze”, dice Paris. E i dati che fine fanno? “Li comunichiamo ai ministeri dell’Ambiente, della Salute e delle Politiche Agricole. In certi casi di inquinamento conclamato ci sono stati interventi positivi, ma non basta. In Francia, già da prima del 2005, sulla base di risultati analoghi ai nostri, sono state revocate tutte le triazine. Noi abbiamo ancora il terbutilazine, che è la sostanza più rinvenuta in assoluto in Italia. Da noi – denuncia Paris – molte sostanze sono state revocate, ma solo perché è stato fatto a livello europeo”.

sabato 6 aprile 2013

Da una mail di Giuseppe Altieri.....
 
Con grande preoccupazione abbiamo ascoltato della candidatura di Emma Bonino a Presidente della repubblica Italiana.

Rammento che Emma Bonino, nel periodo alla Commissione Europea e non solo si impegnò molto a favore degli OGM
1. introduzione delle soglie di tolleranza di OGM negli alimenti, senza etichettatura, che avviarono la contaminazione e commistione dellle derrate alimentari nei supermercati italiani e dell'ambiente, attraverso il Trasferimento Genico Orizzontale delle particelle di DNA transgenico nei batteri e nell'ambiente...
2. raccomandazioni per la coesistenza (impossibile) con le coltivazioni OGM...  per fortuna non applicata in Italia
3. promotrice della Marcia degli "Scienziati" Manipolatori del Dna, che volevano essere liberi di invadere l'Italia con gli OGM...
4. Interventi continui sulla stampa a favore della contaminazione con OGM senza eitchettatura anche dei prodotti Biologici...
cavillo di Troia che avrebbe dovuto consentire finalmente (per la Monsanto e le altre Multinazionali transgeniche), anche la semina di OGM in Europa e in italia

... e molto altro...
....insomma

un'ottima Presidente dellla "Repubblica secondo Monsanto"....

Conferenza Pesticidi e Tumori a Vittorio Veneto, il 12/04/2013

Conferenza con medico ISDE, WWF e agricoltori "bio"  sul tema dei pesticidi utilizzati in agricoltura nella nostra zona del Prosecco DOCG.
Vittorio Veneto, 12 aprile 2013, ore 20.30.

venerdì 8 marzo 2013

Software libero, la Pa risparmierebbe 675 milioni. Ma l’osservatorio è senza risorse

da Il Fatto Quotidiano
L'ultimo bando per acquistare programmi proprietari di Microsoft è di 40 milioni. "Eppure nel 90% dei casi basterebbe un software gratuito". L'ex ministro Brunetta ha ridotto a un solo addetto l'Osservatorio sull'Open source. Monti ha inserito nella manovra “Salva Italia” l’obbligo per la Pa di “considerare” anche il software libero tra le scelte possibili. Ma non quello di adottarlo nel caso effettivamente convenga
Un assegno da quaranta milioni di euro da Roma a Redmond. Forse l’impegno di spesa più sostanzioso di tutti i tempi per fornire le pubbliche amministrazioni italiane di software Microsoft. La gara, indetta con procedura telematica a maggio, scadrà il 18 giugno e dall’aggiudicazione in poi gli enti potranno aderire acquistando licenze d’uso che valgono un anno. Nel 2013 saranno da capo. E non è l’unica campagna acquisti in corso. Fujitsu si è appena aggiudicata la fornitura di 40mila licenze Office per 12,6 milioni di euro. Basta una rapida ricognizione sulla Gazzetta Ufficiale per scoprire come ogni ente pubblico dello Stato italiano, centrale o periferico, sia impegnato in una qualche gara per comprare software proprietario. Un fiume di denaro pubblico che, in un momento di ristretezze come questo, non può che riportare in auge il tema dell’open source, il codice sorgente libero e quasi gratuito.Se ne parla dalla fine del secolo scorso, ma la strada per adottarlo è ancora tutta in salita. Gli enti locali lo hanno fatto in modo marginale (database, Open-Office, Csm…) e a macchia di leopardo; le Regioni hanno varato leggi e leggine, ma non ce n’è una che abbia fatto una seria politica di migrazione al software libero. A livello centrale è pure peggio: i governi degli ultimi anni hanno smantellato quel poco che si era mosso sulla strada del software libero. Così, insieme al tema dello spreco, inizia a imporsi quello del mancato sviluppo di un’intera industria nazionale che poteva essere rilevantissima in termini di occupazione. Insomma, lì ci sarebbe lavoro per chi lo vuol vedere. “Ma la politica è miope”. Lo denunciano le principali associazioni attive sui temi dell’open source e open data, da Agorà digitale all’Associazione Nazionale Informatici Pubblici e Aziendali (Anipa).
“Il software libero – sostiene Luca Nicotra, segretario di Agorà Digitale – avrebbe un impatto decisivo sull’economia locale dell’innovazione, farebbe lavorare professionisti e imprese che oggi di fatto non hanno un mercato e non lo avranno fino a quando le politiche nel settore pubblico saranno orientate al software chiuso proposto da grandi e influenti produttori con relazioni consolidate, rapporti pluriennali con amministrazioni centrali e periferiche. Alcuni governi pensano che dobbiamo riprendere questo controllo e dare la possibilità al paese, alle industrie locali, ai giovani programmatori di poter avere un ruolo nello sviluppo tecnologico. L’Italia su questo fronte non ha una sua visione e rischia di essere una centrale per gli acquisti a beneficio dei soliti noti, siano essi Microsoft, Ibm, Oracle o altri”.
Rincara la dose Flavia Marzano, presidente degli Stati Generali dell’Innovazione, docente universitaria e consulente in materia di nuove tecnologie in Pubblica Amministrazione: “Quei 40 milioni sono la punta dell’iceberg perché le amministrazioni acquistano di tutto e di più, anche quando l’alternativa è disponibile gratuitamente. Scandaloso il caso delle licenze di Office che gli enti locali continuano a comprare spendendo 30 milioni di euro quando c’è il corrispettivo Open Office”.
Secondo l’esperta la PA non ha bisogno di software proprietario “se non per un 10% di applicativi custom molto specifici venduti con licenza. Nel 90% dei casi, dal data base ai software di produttività personale e operativo non hanno bisogno. Il punto è che da troppi anni, da troppi governi, non sono state definite strategie a lungo termine per l’innovazione del Paese e questo anche per lo strapotere delle lobby che hanno in mano il mercato senza che nessuno controlli e metta loro un freno”. Il tema sarà dibattuto ampiamente nella VI Conferenza italiana sul software libero in programma all’Università di Ancona il 21 giugno.
Il dato di fatto, insomma, è che l’open source è rimasto al palo. Eppure gli esempi positivi, di innovazione e risparmio, in questi anni non sono mancati. Nel 2009 la Provincia di Bolzano ha adottato il software libero in un’ottantina di scuole pubbliche: spendeva in licenze 269mila euro l’anno, ora ne spende 27mila in manutenzione. Si calcola che se la stessa cosa facesse la Regione Sicilia si otterrebbe un risparmio annuale di 10 milioni di euro. Ma anche su questo fronte poco si muove. Toscana, Veneto , Piemonte, Umbria e Lazio hanno varato leggi regionali per agevolare l’adozione del software libero che sono rimaste sulla carta, dichiarazioni di intenti dal valore più simbolico che programmatico. “Io stessa ho partecipato all’iter che doveva portare Soru in Sardegna e Vendola in Puglia a una migrazione. Due fallimenti completi. Una volta riempito il cassetto di studi, anali e proposte è stato chiuso”, spiega la Marzano.
Nel frattempo a livello nazionale è successo qualcos’altro. I governi degli ultimi anni non hanno investito nulla sull’open source. Peggio, hanno addirittura smantellato quel poco che era stato messo in campo per promuoverne conoscenza e diffusione. Nel 2003 è stato istituito l’Osservatorio sull’Open source per catalogare i programmi senza licenza utili alle amministrazioni. L’Osservatorio è poi stato ridotto dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta a un ufficio senza fondi. Oggi esiste ancora, ma da due anni ha un solo addetto. “Mettiamo che ci sia un amministratore illuminato – ipotizza la Marzano – che voglia davvero smetterla di sprecare soldi pubblici in licenze, dove trova le alternative? Non c’è più un repository nazionale o un centro di competenza cui chiedere. Così, ogni amministrazione fa piccoli passi avanti per proprio conto, mentre la crescita dell’open source condiviso e scambiato sarebbe esponenziale”. Il “nuovo Codice dell’amministrazione digitale” di Brunetta non cita neppure la parola. Di open source non c’è traccia neppure nelle note. Una scelta sorprendente visto che lo stesso sito dedicato a spiegare la Riforma Brunetta è stato realizzato col cms open source Drupal.
Il risultato dell’abbandono è che, ad oggi, non si sa neppure quanto globalmente spenda il nostro paese come cliente di licenze proprietarie e quanto ricorra invece al software con codice sorgente libero e gratuito. I dati sull’acquisto, come detto, sono spersi in mille rivoli. Assinform nel 2003 stimava una spesa globale in Ict pari a 3 miliardi di euro (1,7 per quella centrale, 1,2 per la periferica) di cui circa 675 milioni in software con licenza. Statistiche più aggiornate non ce ne sono. Ed è paradossale perché proprio l’Istituto nazionale di statistica (Istat), da cinque anni a questa parte, è progressivamente migrato verso l’Open Source con un risparmio che il responsabile dello sviluppo software Carlo Vaccari stima pari al 50%. Nel 2003 Istat spendeva 1,2 milioni di euro l’anno in software proprietario, oggi spende meno della metà e sviluppa in proprio gli applicativi e i sistemi open di cui ha bisogno.
Anche il governo tecnico di Mario Monti, è l’opinione degli esperti, si è rivelato piuttosto “timido” nei confronti del software libero, anche se molti ricordano la battaglia tra l’allora commissario europeo e il gigante Bill Gates finita con una multa da 500 milioni di dollari per il magnate di Redmond. Da premier, Monti ha cambiato strada. Su pressione del radicale Marco Beltrando, che ha fatto passare un apposito emendamento in Senato, il capo del governo ha inserito nella manovra “Salva Italia” l’obbligo per la PA di “considerare” anche il software libero tra le scelte possibili (articolo 29-bis). Ma non quello di adottarlo nel caso effettivamente convenga. Una misura a metà, insomma. A esprimere quel parere è l’Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (Digipa). Il suo presidente, Francesco Beltrame, non fatica ad ammettere che l’open source è ancora “una scelta marginale, tanto da non fare statistica”.
Anche l’Agenda Digitale promessa da Monti è in alto mare. Annunciata trionfalmente come decreto “DigItalia”, doveva essere inserita nelle liberalizzazioni di febbraio ma è slittata a fine giugno e probabilmente sarà sul tavolo del governo ad agosto e nella forma di una serie di linee guida e niente di più. “Sono intervenuta nella commissione che si occupa di open data – racconta la professoressa Marzano – e penso che sul fronte dell’open source non ci sia ancora la forza e la volontà politica di bloccare la corsa agli acquisti che semplifica la vita ai burocrati e rende felici le grandi imprese del software.
La strategia è tirare alla lunga anche se proprio un governo di tecnici come questo dovrebbe capire al volo che l’investimento nell’open source è strategico: magari all’inizio la migrazione costa nella formazione per i dipendenti, per far transitare gli applicativi e dati, ottimizzare i programmi. Ma è lampante che, fatto questo investimento, presto o tardi lo Stato arriverà al pareggio, da un certo punto in poi inizierà a fare risparmi incalcolabili. Per non parlare dell’indotto che una seria migrazione avrebbe sull’economia locale, dando uno sbocco a imprese e professionisti del software artigianale che oggi in Italia ci sono ma operano ai margini”.

mercoledì 6 marzo 2013

Il Consiglio di Stato dice SI ALLA SALUTE

Il consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Malosco riguardo alle modalità di utilizzo dei pesticidi. Il sig. Gabriele Calliari (per altro Presidente della Coldiretti del Trentino) aveva fatto ricorso perchè riteneva che una fascia di rispetto di 50 m fosse eccessiva. Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune; è una grande vittoria per i cittadini della val di Non che amano la loro terra ed i loro figli ... ma è anche una grande vittoria per tutti i cittadini, in quanto questa sentenza farà da base.
Tra le motivazioni viene anche citato uno studio dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento, da sempre schierata a favore della politica, dei contadini e quindi dei pesticidi, che noi come Comitato abbiamo tanto contestato in quanto inconsistente, anche per la Giustizia questo studio non "contiene elementi decisivi per escludere i rischi" dei pesticidi alla luce degli studi forniti dal Comune di Malosco... come a dire che LO STUDIO DELL'APSS NON VALE NIENTE.
Concludo ribadendo CHE IN TRENTINO VIENE TUTELATA LA SALUTE PUBBLICA DAI GIUDICI PIU' CHE DAI MEDICI ... FORSE QUESTI ULTIMI TEMONO LA DISOCCUPAZIONE!!!
Allego le sentenza che è pubblica.
Ciao a tutti
Sergio De Romedis
Del Comitato per il Diritto alla Salute in Val di Non

PDF contenente sentenza del Consiglio di Stato sui pesticidi in Val di Non

mercoledì 27 febbraio 2013

Lettera di una senatrice PDL ai parroci, e risposta indignata


LA LETTERA DELLA SENATRICE AI PARROCI DELL'UMBRIA
Perugia, 8 febbraio 2013

Gentile Parroco,
mi sono decisa a scrivere questa lettera ai pastori del popolo cristiano dell’Umbria perché, dopo cinque anni trascorsi in Senato, so con certezza che nei primi mesi della prossima legislatura dovranno essere affrontati in Parlamento parecchi argomenti che riguardano temi etici importanti e delicatissimi. Mi riferisco, tra le altre, alle disposizioni sul “fine vita” (chi non ricorda il caso Englaro), alla legge sul matrimonio per le coppie omosessuali, all’adozione di bambini nelle stesse coppie omosessuali, alle problematiche sull’uso degli embrioni, all’apertura all’aborto eugenetico (che, di fatto, si va già diffondendo).
In Parlamento, lo scorso anno, ho costituito, assieme ad altri colleghi, l’Associazione parlamentare per la Vita. Una Associazione che è stata un baluardo contro ogni attacco volto a modificare in senso negativo la nostra legislazione. Malgrado ciò recenti orientamenti dei giudici hanno intaccato lo stesso dettato costituzionale in tema di famiglia, di adozioni e di finevita.
Immagino che sulla politica economica del mio partito non tutto possa essere pienamente condivisibile e che, magari, alcuni preferiscano soluzioni diverse da quelle che abbiamo proposto o che abbiamo in programma di fare. Sui temi etici però, a differenza di altri partiti, il PdL è stato sempre unito e coerente, perché composto da molti cattolici e da altri che si definiscono ‘laici adulti’, la cui formazione culturale e politica è in ogni caso improntata al rispetto di tutti i valori non negoziabili. Se di politica economica si può discutere – ma io ho sempre lottato per orientare al bene comune l’azione dello Stato – su queste tematiche non ci sarà possibilità di mediazione. Mediare significherebbe comunque accettare che, prima o poi, si compia un’escalation che ha come traguardo la modificazione dei valori di fondo della nostra società, da ultima, per usare la denuncia
dei vescovi spagnoli, ‘la separazione della sessualità dalla persona: non più maschio e femmina, ma il sesso sarebbe un dato anatomico senza rilevanza antropologica.’
È necessario che nel futuro Parlamento ci sia un numero di persone  sufficienti a non far passare leggi contro la famiglia, l’uomo e la sua vita. Io mi sono impegnata e mi impegnerò in questo senso.
 Per questo chiedo anche il Suo sostegno e ringrazio per tutto quello che riterrà di fare.
Devotamente saluto,       Ada Urbani     candidata PdL al senato


RISPOSTA DI UN PARROCO
Spoleto 12 febbraio 2013

Gentile Senatrice,
ho ricevuto la sua lettera “ai pastori del popolo cristiano dell’Umbria” e  ho deciso di risponderle in quanto “pastore” di una parte di questo popolo al quale recentemente il Card. Bagnasco ha raccomandato, dopo alcune eclatanti ed astrali promesse elettorali, di non farsi “abbindolare”. Vedo che nella sua lettera lei parla in gran parte dei cosiddetti “temi  etici” che lei riferisce unicamente ai luoghi comuni che tutti i politici in cerca di voti e consensi toccano quando si rivolgono ai cattolici: il fine vita, le unioni omosessuali, gli embrioni, l’aborto… La ringrazio anche per la citazione dei vescovi spagnoli e per il suo impegno per la formazione culturale e politica improntata al rispetto di tutti i valori non negoziabili. Ma rivolgendosi ai “pastori del popolo cristiano” lei dovrebbe ricordare che tra i valori non negoziabili nella vita, nella vita cristiana e soprattutto in politica entrano tutta una serie di comportamenti di vita, di etica pubblica e di testimonianza sui quali non mi sembra che il partito di cui lei fa parte né gli alleati che si è scelto siano pienamente consapevoli.
Sarebbe bello stendere un velo pietoso su tutto ciò che riguarda il capo del suo partito, sul quale non credo ci siano parole sufficienti per stigmatizzarne i comportamenti, le esternazioni, le attitudini pruriginose, le cafonerie, le volgarità verbali che costituiscono tutto il panorama di disvalori che tutti i pastori del popolo cristiano cercano di indicare come immorali agli adulti cristiani e dai quali cercano di preservare le nuove generazioni.
Sarebbe bello ma i pastori non possono farlo perché lo spettacolo indecoroso del suo capo è stato anche una vera e propria “modificazione dei valori di fondo della nostra società” (come lei dice) operata anche grazie allo strapotere mediatico che ha realizzato una vera e propria rivoluzione (questa sì che gli è riuscita) secondo la quale oramai il relativismo morale, tanto condannato dalla Chiesa, è diventato realtà. Concordo con
lei, su questo “mediare significherebbe accettare”.
Un’idea di vita irreale ha devastato le coscienze e i comportamenti dei nostri giovani che hanno smesso di sognare sogni nobili e si sono adagiati sugli sculettamenti delle veline, sui discorsi vacui nei pomeriggi televisivi, sui giochi idioti del fine pomeriggio e su una visione rampante e  furbesca della politica fatta di igieniste dentali, di figli di boss
nordisti, e pregiudicati che dobbiamo chiamare onorevoli.
Oltre a questo lei siederà nel Senato della Repubblica insieme a tutta una serie di personaggi che coltivano ideologie razziste, populiste, fasciste che sono assolutamente anti cristiane, anti evangeliche, anti umane. Mi consenta di dirle francamente che il Vangelo che i pastori annunciano al popolo cristiano non ha nulla a che vedere con ideologie che contrappongono gli uomini in base alle razze, alle etnie, alle latitudini, ai soldi… e, mi creda, mentre nel Vangelo non c’è una sola parola sulle unioni omosessuali,
sul fine vita e sull’aborto…, sulle discriminazioni, invece, sul rifiuto della violenza e su una visione degli altri come fratelli e non come nemici ci sono monumenti innalzati alla tolleranza, alla non violenza, all’accoglienza dello straniero, al rifiuto delle logiche della furbizia e del potere.
Mi dispiace, gentile senatrice, ma non riterrò di fare qualcosa né per lei,  né per il suo partito, né per i vostri alleati, anzi. Se qualcosa farò anche in queste elezioni questo non sarà certo di suggerire alle pecorelle del mio gregge di votare per quelli che mi scrivono lettere esibendo presunte credenziali di cattolicità. Mi sforzerò, come raccomanda il cardinale, di mettere in guardia tutti e di non farsi abbindolare da certi ex-leoni diventati candidi agnelli. Se le posso dare un consiglio, desista da questa vecchia pratica democristiana di scrivere ai preti solo in campagna elettorale e consigli il suo capo di
seguire l’esempio fulgido del Papa. Sarebbe una vera opera di misericordia nei confronti di questo popolo.